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🔑Il Valore è la chiave (Spoiler: ce l’hai già addosso)

C’è un momento, nella vita di ciascuno di noi, in cui ci fermiamo, ci guardiamo allo specchio e ci chiediamo: “Ma io… quanto valore ho davvero?”


Tranquillə, nessuno ti sta chiedendo di stimarti come Giano Del Bufalo a Cash or Trash.

Parlo di un’altra cosa: del valore personale, quello che non si misura in like, in denari, in stipendi o in applausi — ma in consapevolezza. ✨


Eppure, viviamo in un mondo che ci illude che il valore arrivi da fuori.

Una promozione? Valore.

Un complimento? Valore.

Una pacca sulla spalla? Valore.

Il “ti assumerei subito”? Valore.

Fino a quando non ci accorgiamo che questa è una trappola psicologica elegantissima, di quelle che piacciono molto al nostro ego e zero alla nostra autenticità.



🌪️ L’illusione della gratifica esterna


La psicologia la chiama locus of control esterno (Julian B. Rotter): la tendenza a credere che la nostra autostima dipenda da ciò che gli altri pensano di noi.

Il risultato? Una vita passata a rincorrere parole di approvazione come se fossero carte Pokémon.

Il problema è che, se mettiamo il nostro valore nella mani degli altri, questo valore diventa mutabile come le nuvole in primavera.


E allora iniziamo a dubitare:

“Sto solo facendo il mio dovere.”

“Non è niente di speciale.”

“Boh, non ho fatto niente di che.”

La classica sindrome dell’impostore che bussa alla porta e si mette comoda sul divano. 🛋️



✨ “Sono una persona di valore”: dirlo e sentirlo (non è la stessa cosa)


Dire “sono una persona di valore” è facile.

Sentirlo è un altro sport, molto più intenso, tipo come il crossfit.

Perché quando dentro senti quel fastidiosissimo “non valgo abbastanza”, tutto si colora di grigio. Ogni traguardo sembra normale, ogni successo “niente di che”, ogni riconoscimento un atto altruistico di gentile cortesia. E intanto continui a correre, lavorare, dare, impegnarti come se stessi partecipando alle Olimpiadi dell’abnegazione. 🥇


Ma arriva un punto — e lo auguro a tuttə — in cui ti fermi e ti chiedi:

“E se fossi io la prima persona a dovermi dare valore?”



💬 La mia storia: 16 anni di “sto solo facendo il mio dovere”… e poi boom


Sì, parlo di me. Sono 16 anni che lavoro, mi impegno, faccio, creo, supporto, progetto, costruisco. E in questi anni ho ricevuto un sacco di feedback positivi: "Sei brava in quel che fai!" “Lavori bene, si vede che ci tieni” “Tutte queste esperienze… io ti assumerei subito!” “Wow, che competenze!”

Frasi bellissime, che scaldano il cuore come una tazza di cioccolata calda a novembre. 🍫


Eppure non riuscivano proprio a convincermi. Ero campionessa mondiale di ridimensionamento personale: “sto solo facendo il mio dovere”"Stanno esagerando con i complimenti, non è davvero così" . Se ci fosse stata una gara, avrei vinto l’oro, l’argento e il bronzo.


Negli ultimi anni, però ho iniziato a dare una nuova direzione alla mia professionalità, verso l’Orientamento Professionale.

Ma — e qui arriva la parte interessante — solo recentemente ho trovato il coraggio di fare quel passo, quello che non ha niente a che fare con le competenze, ma con la percezione del mio valore.

Negli ultimi mesi ho fatto qualcosa che nella nostra società sembra quasi rivoluzionario:

Mi sono fermata.

Ho ascoltato.

Ho lavorato su di me.

E lì è successo qualcosa.

Una cosa semplice, ma gigantesca:

Ho iniziato a crederci.

A credere nel mio valore. E come per "magia" quando ci credi tu… arriva anche agli altri. Anche a chi ancora non ti conosce. Anche a chi ti vede per la prima volta e dice:“Wow, ma tu sei una persona di valore.”



🌱 Dare valore a sé stessi è un atto di responsabilità


La teoria ce lo dice chiaro: l’autostima è un sistema interno, non esterno. Come scriveva Carl Rogers, una delle icone della psicologia umanistica, ogni essere umano ha dentro di sé risorse straordinarie, ma può farle fiorire solo quando se ne riconosce il valore.

In altre parole: il valore non si riceve, si riconosce.

Non si scopre fuori, si costruisce dentro.

Non si aspetta dagli altri, lo si sceglie.

Quando smetti di cercare conferme e inizi a darti valore da solə, succede qualcosa di quasi poetico: ti accorgi che non stai mendicando approvazione. Stai irradiando autenticità. E questo, credimi, le persone lo percepiscono eccome. 💛



🎉 Morale della storia (che non è una morale)


Il valore che ti dai è la base di tutto. È il filtro con cui scegli, lavori, ami, costruisci, decidi, cresci.

E sì, a volte ci vuole tempo per riconoscerlo.

A volte anni.

A volte 16.

Ma quando ci arrivi… cambia tutto.

Perché quando credi nel tuo valore, il mondo non può far altro che accorgersene. ✨


E tu? Quanto credi nel tuo valore?

Ho ideato un gioco di carte fatto di domande per rifletterci...scrivimi!


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