📋 Manuale semiserio per smettere di autosabotarsi
- Evelina Carretto
- 7 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min
“È impossibile salvarsi per chi passa la vita ad autosabotarsi”.
I Pinguini Tattici Nucleari non scherzano mai: ti buttano lì una frase che, se la ascolti davvero, è capace di farti crollare addosso tutto il castello perfetto delle scuse che hai impiegato anni a costruire.
E allora eccoci qui, a parlare di me, di te, di lui e lei, che dal punto di vista lavorativo hanno fatto del “mi rovino da solo” un’arte, quasi una disciplina olimpica. 🥇
Quante volte ti è capitato di sentire (o dire): “Eh, ma ormai… è così.”
Come se la nostra vita lavorativa (e non solo) fosse scolpita nella roccia, rigida, immobile, immutabile.
E invece no.
Plot twist: Non siamo alberi. Possiamo spostarci. (Snoopy docet)🌱➡️🚶♂️
🌪️ L’illusione dell’incastro: quando sembra che non ci sia via d’uscita
Secondo la psicologia cognitiva, in particolare la teoria dell’impotenza appresa di Martin Seligman, quando viviamo a lungo in situazioni frustranti iniziamo a credere di non avere più scelta. In pratica: anche quando la porta è aperta, continuiamo a fissarla come se fosse sbarrata.
Così nasce l’autosabotaggio:
– accettiamo un progetto in più anche se siamo già stanchi;
– diciamo sempre “sì” per non disturbare;
– ci raccontiamo che “è colpa del sistema” (che può essere l’azienda, il capo, la famiglia, l’universo, il destino, la sfortuna… scegli tu);
– ci convinciamo che le cose non cambieranno mai.
Eppure… basta un niente a smuovere le placche tettoniche della nostra percezione:
Una proposta inaspettata (che in fondo neanche ci interessa).
Una nuova collega con cui ti trovi incredibilmente bene.
Un cambiamento di gestione che alleggerisce l’aria.
E all’improvviso tutta la realtà sembra diversa. Si torna a respirare. 😮💨
Era cambiato davvero il mondo attorno a te?
O eri tu che, improvvisamente, avevi smesso di premere da solo il pulsante dell’autodistruzione?
🔍 Il superpotere che dimentichiamo: scegliere
Ogni secondo abbiamo 3000 possibilità.
Ogni secondo facciamo delle scelte.
Ogni.
Singolo.
Secondo.
Lo dicono le neuroscienze, che considerano la mente un sistema in costante processo decisionale. Lo dice l’esistenzialismo (ciao Sartre 👋), che ci ricorda che siamo “condannati alla libertà”, non possiamo non scegliere: anche il non scegliere è una scelta.
Lo dicono anche le nonne, semplicemente con altre parole: “Figlio mio, se non fai tu, nessuno fa per te.”
Il punto è che troppo spesso scambiamo l’abitudine per destino. Andiamo avanti in automatico come se la nostra vita fosse guidata da un GPS vecchio di dieci anni, quello che continua a dirti “proseguire dritto” anche quando davanti hai un muro o un cantiere aperto. 📡🚧
E mentre noi ubbidiamo senza fiatare, ci ritroviamo a girare in tondo, convinti che “sia così e basta”.
E allora sì, arriva il momento di fare ciò che nessuno fa mai: mettere in pausa la navigazione. Sedersi un attimo con il proprio caos interiore, guardarlo come si guarda un amico un po’ confuso e chiedergli, senza ironia: “Ehi… ma davvero voglio continuare così?”
🧘♂️ Fermarsi: il gesto rivoluzionario che nessuno considera
C’è un paradosso meraviglioso nel mondo del lavoro: più siamo stanchi, più acceleriamo. È come se un’auto con la spia del motore decidesse:“Bah, facciamo altri 300 km, magari si sistema da sola.” 🚗💥
Fermarsi, ascoltarsi, interrogarsi sulle proprie scelte non è debolezza. È manutenzione ordinaria dell’anima. È lucidare le lenti attraverso cui guardiamo la vita. È ricordarci che lavoro non significa soffrire per contratto.
🚀 E allora sì: possiamo spostarci
Magari non domani.
Magari non drasticamente.
Magari il primo movimento è piccolo come una virgola.
Ma ogni cambiamento nasce così: da un centimetro guadagnato verso noi stessi.
Che sia una conversazione con il capo, un corso che rimandi da mesi, l’invio di un CV, dare un confine ad una collega troppo invadente, il decidere di non rispondere alle mail dopo cena…sono tutti modi per dire:
“La mia vita è mia. E posso scegliere.”
Perché, diciamocelo: Autosabotarsi è molto più stancante che provare a salvarsi. E soprattutto è terribilmente noioso.
Meglio cambiare storia, no? 😉✨
Se vuoi iniziamo insieme il cambiamento...Scrivimi!!!




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